Dimmi come parli e ti posso raccontare come strutturi i tuoi pensieri.
Dimmi a cosa pensi e ti posso raccontare come strutturi la tua vita.
Lo so, non ho detto nulla di particolarmente originale ma penso sia fondamentale per capire il senso delle prossime righe.
Hai mai capito dove riponiamo l’attenzione abitualmente?
Ci facciamo attrarre da ogni distrazione (o distr-attenzione). Oppure, ogni tanto, riusciamo a depositare questa grande ricchezza dove desideriamo?
Le cose accadono e ciò che accade non ha segno: non è +, non è –…
Il segno lo dà la mia attenzione.
C’è una storia che spiega molto bene cosa intendo, ve la racconto ma purtroppo non ricordo dove l’ho letto e mi scuso in anticipo con l’eventuale autore.
Su 3 barche a vela attraccate nello stesso porto i comandanti ricevono ogni mattina dai loro marinai l’informazione inerente alla direzione e alla forza del vento.
Oggi i marinai portano una notizia sconfortante: “Capitano abbiamo il vento contro, è impossibile uscire in mare”.
Ecco i tre differenti pensieri dei capitani:
1) Il pessimista: “Lo sapevo che oggi era una giornata storta… e se continua cosi non usciremo in mare per settimane… che sfortuna”.
2) L’ottimista: “Sono certo che domani avremo il vento a favore e recupereremo il tempo perso”.
3) Il Realista: “Bene c’è vento!!! Il vento non è mai contro. Andremo di bolina e raggiungeremo la destinazione. Partiamo”.
Ora tu pensi: è ovvio che il capitano ottimista sia molto meglio di quello pessimista!
Mi spiace deluderti nel dire che per me sono due cretini perché tengono la barca ferma in attesa di tempi migliori (certo tra i due preferisco frequentare l’ottimista).
In questi periodi di enormi trasformazioni professionali, sociali e umane credo che sia inutile continuare ad affermare che abbiamo oggettivamente il vento contro.
Possiamo dire che il vento non soffia più nella direzione in cui soffiava alcuni anni fa…
Ma il vento c’è.
Se abbiamo studiato come si orientano le vele non avremo problemi per il futuro. Il dramma sarebbe se il vento non ci fosse.
Spero che ognuno capisca, a modo proprio, cosa possa essere il vento nella sua vita… e come orientare le vele.
Apertura di senso…
photo credit: mediaexpression via photopin cc
7 Comments
x Marcello…………grazie per ieri……….molto istruttivo molti insegnamenti
UAUUUU quanti spunti di riflessione…………UN MONDO NUOVO
Grazie Nadio,
nulla di nuovo in verità
Buon lavoro e buone riflessioni
In un atto di chiusura, l’Ottimista e il Pessimista partono da sé stessi (“lo sapevo..”, “sono certo..”) ed entrambi, senza muovere un passo dall’ego-centrismo, si fanno portavoce di attori che risultano interlocutori distanti e passivi, resi vittima di un’ affidarsi inerme, rispettivamente alla buona e alla cattiva sorte.
Il Realista si muove da una condizione cui non si affida, ma che fa sua (“bene”) e la trasmette -fuori da sé- in un gesto consapevole di chi elegge i suoi interlocutori ad agenti attivi, presenti e autorevoli. Non a caso, a parlare sono tre Capitani.
Sembrerebbe che, in ognuno di loro e in ognuno di noi, l’opportunità di ‘far proprio il vento’ nasca anche da un momento di generosità bilateralmente rivolta, interiore ed esteriore: ci si fida.
Come fai tu, che divieni ‘Canale’. Grazie.
Esattamente cosi.
grazie Paola
Bellissimo spunto, per giovani e non! Orientare le vele, con creatività.
Grazie Paola, i tuoi commenti sono sempre preziosi