Una maestra che è stata alunna incontra un alunno che diventerà Maestro.
Siamo in Cile, la terra dei poeti che cantano dell’esilio e dell’amore; la terra dei ghiacciai spigolosi e delle grandi distanze che portano alla solitudine…e alla meditazione.
Lei, a quattordici anni lavorava già come aiuto-insegnante per mantenere se stessa e la madre. Lui la incontrò tra i banchi di scuola, quindici anni dopo.
Lei, per il suo nome d’arte si fece ispirare dai suoi due poeti preferiti: Gabriele d’Annunzio e Frèdèric Mistral. E’ alta di statura e porta i capelli sempre raccolti e abiti presi in prestito. Dice sempre la cosa giusta al momento giusto, come da bambina le hanno insegnato. Lui scelse di rendere omaggio a Jean Neruda.
Lei racconta della morte, della madre e della guarigione. Lui racconta dell’amore che stringe il cuore, che toglie il fiato.
E’ una storia vera. E’ la storia di Gabriela poverissima che trova nel suo alunno Pablo un talento e lo incoraggia con passione a non rinunciare alla poesia nonostante l’avversione del padre …. E’ la storia di una semplice maestra che vuole per i suoi alunni grandi finestre per poter ammirare le Ande, e sognare.
Lei fu la prima donna latinoamericana a vincere il premio Nobel per la letteratura. Lui, considerato oggi il più grande poeta dell’amore di tutti i tempi, lo vinse dopo ventisei anni.
Il rapporto tra Gabriela Mistral e Pablo Neruda è una costante apertura di senso.
E’ maieutica.
Gabriela aiuta Pablo a sviluppare il proprio talento, non ad emulare il suo.
E’ una maestra che trova un alunno speciale. E lo aiuta a diventare unico. I Nobel hanno fatto il resto.
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