Pensa al talento, a cosa sia, a come si manifesta.
Prendi tutto il tempo che vuoi… poi torna a leggere.
Cosa hai pensato?
Probabilmente hai pensato ad una dote, un’inclinazione naturale.
Se questo pensiero ti ha accompagnato per qualche minuto, hai incominciato a pensare a qualche fuoriclasse sportivo, a qualche musicista virtuoso o a qualche tuo conoscente particolarmente portato per qualcosa.
Non a caso esistono i talent scout, coloro che cercano sempre nuovi talenti in giro per il mondo.
Oggi voglio fare il talent scout… Ma sono fortunato perché il talentuoso l’ho già trovato.
Mi sta prestando il suo sguardo proprio ora mentre legge queste parole.
“Ah – pensi – sono io! “
“Si sei tu.”
Chiunque tu sia. Hai talento!
Magari sei bravo a calcolare, magari sai convincere, magari cucini con cura e passione, magari sei un ottimo costruttore, magari sai vedere dall’alto oppure sei un educatore e forse sei uno che mette le cose a posto.
Forse il tuo talento è nella forza, o forse conosci l’arte della diplomazia, della cordialità, del sorriso… forse sai riconoscere e produrre bellezza o forse altro ancora.
È venuto il momento di saperlo.
Nell’antica Grecia veniva chiamato Talento un peso d’argento che veniva posto sull’altro piatto della bilancia.
Un peso, un valore, una responsabilità.
Quanto vali tu rispetto al tuo talento? L’hai riconosciuto? L’hai sviluppato? L’hai servito?
Sì, visto che – mai come in questo periodo – il talento serve, allora dobbiamo capire che il talento va servito.
Nel momento in cui riconosci qual è la tua abilità naturale – la tua inclinazione – la devi sviluppare e con la tua autodisciplina, la devi “servire” per poi poter offrire il tuo talento al mondo intero.
Scusa il gioco di parole ma è così.
Se mamma natura ti fornisce una così preziosa dote, hai la responsabilità di accudirla, strutturarla, svilupparla e condividerla.
Altrimenti stai cadendo nell’accidia che tra i peccati capitali è il meno conosciuto.
(Buona idea, se non sai cosa sia l’accidia, fai una rapida ricerca sul web…. Ti aspetto qui).
Il talento va allenato e – credimi – richiede perseveranza, abnegazione e tanta fatica.
Non fare proclami, non ti lamentare e non promettere…
Lavora su di te, per te.
Poi incomincia a servire.
E se trovi una persona che arranca e non ha ben compreso quale sia la propria dote… beh aiutala, dai un feedback. Il talento non si finge.
Io ci sono.
Ps.:
In poche righe ho ripetuto la parola in oggetto (e derivati) 14 volte.
Se avessi il talento della scrittura farei certamente meglio.
5 Comments
Thanks a lot for sharing!
ci sono persone, e sono tante, che hanno più di un talento…
forse il primo talento che bisogna allenare è quello di identificarli e combinarli per riuscire davvero a dare il meglio di sé!
Ciao Marce
Ottimo spunto per costruttive riflessioni…come sempre!
Buon ferragosto
Ciao
Bene…insomma….anche TAVECCHIO potrà sorprenderci….
il farsi ascoltare e leggere questo è per me un grande Talento, per questo mi piace ascoltarti e da un pò leggerti……forse anche questo è un Talento??? 😉