Questo post è quasi di servizio…
Vorrei affrontare l’argomento del parlare in pubblico.
Nessuna intenzione di essere esaustivo o di avere ragione a tutti i costi, sia chiaro.
Generalmente, tutti quelli che non parlano abitualmente neanche nella riunione di condominio, temono l’impatto emotivo di dover affrontare un discorso in pubblico.
Chi lo fa per abitudine dice che un tempo temeva l’impatto emotivo.
Ma sai perché c’è questo fottutissimo scoglio emotivo che (nell’ordine)
ti fa stare in apprensione?
ti fa dimenticare i passaggi del discorso?
ti fa sudare le mani (e non solo)?
ti fa perdere la voce?
ti azzera la salivazione?
etc…
Insomma… una attività e decine di effetti collaterali?
Perché?
La prima risposta potrebbe essere: ‘perché non te lo aspetti’, ‘perché non sei preparato’.
Immagina di invitare a casa tua 3 amici e di preparare una cenetta che neanche Cracco…
In fase di preparazione sei a tuo agio, hai acquistato i giusti ingredienti e, soprattutto, hai gli strumenti adeguati (pentole e fornelli).
I tuoi ospiti ti fanno i complimenti.
Ora immagina di dover organizzare la stessa cena per 750 persone…. Proprio la stessa… con la stessa qualità…
Utilizzeresti le stesse pentole? Gli stessi fornelli?
La risposta è NO!
Ecco la stessa cosa per parlare in pubblico.
L’obiettivo finale è ottenere la stessa qualità e confidenza che hai quando parli a pochi amici, solo che, per ottenere questo risultato, devi cambiare gli strumenti e le modalità (le pentole e i fornelli).
Se tu non ti prepari a tanti occhi che ti guardano e non ti doti dei giusti strumenti… è come se andassi a cucinare con i tuoi pentolini per 3 persone.
Gran parte degli ospiti non vengono nutriti e si annoiano.
Detto questo lasciami sporcare la sedicente grande arte della retorica con un consiglio…
Quando parli in pubblico: vale tutto!
Non credere a quelli che ti dicono, che non devi avere le braccia conserte, che non devi tenere le mani in tasca.
Non credere a quei folli che ti dicono che se ti tocchi il naso stai mentendo o che se strizzi l’occhio destro non vuoi bene alla mamma…
Io ti dico che puoi fare tutto!!!
Ma proprio tutto!!!
L’unico vincolo è che sia utile a veicolare il tuo messaggio.
Il problema non è quindi cosa fare o non fare, ma è fare le cose opportune per ciò che desideriamo raggiungere.
Un altro consiglio (e ultimo per ora) è per chi parla abitualmente in pubblico.
Ci siamo rotti degli ego-riferiti quelli che parlano solo di sé, di quanto sono bravi, di tutte le esperienze che vivono, dell’importanza di ciò che fanno e di chi conoscono:
Impara ad interessarti agli altri!
Una volta una meravigliosa persona che mi ha insegnato tanto mi ha detto: ‘ per parlare bene in pubblico ti devi sentire un canale. Se il canale è pulito e svuotato da incrostazioni (il nostro ego) il contenuto scorre fluido e arriva al destinatario’.
Parlare in pubblico è sempre un mezzo per comunicare qualcosa… non è mai un fine.
In alternativa: vai a fare l’attore.
3 Comments
Mi piace parlare in pubblico quando ho qualcosa da dire che vuole uscire a tutti i costi…sono momenti particolari.
Si, è tutto molto chiaro!! se hai più di 3 ospiti…niente cena a casa…portali in ristorante…oppure inizia ad iscriverti ad un bel corso di cucina….
altrimenti potresti pentolirtine….
Grande Marcello….questo articolo (forse perché me lo sono “sentito” molto addosso 🙂 mi è piaciuto assai e mi è stato molto utile soprattutto nella metafora dei pentolini! Mi è successo recentemente di vivere tutte quelle sensazioni sgradevoli che hai elencato e c’eri anche tu….ti sei accorto? Dimmi quando dai…:-)))
Ciao caro ottimo articolo!
Grazie
Bruno